RISUONANZE 2019
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GIORGIO MAINERIO
Nato a Parma attorno al 1535, da padre di probabili origini scozzesi, nel 1560 fu investito della cappella di S. Orsola in duomo a Udine, città in cui rimase fino al 1570. Negli anni trascorsi a Udine ebbe modo di completare la sua formazione musicale a contatto con i maestri di cappella Gabriele Martinengo e Ippolito Chiamaterò.
Poco tempo dopo il suo trasferimento a Udine, incominciò ad
interessarsi a scienze occulte, tra il 1563 ed il 1564 fu sottoposto
a un processo dall’Inquisizione, che non ebbe però alcuna
conseguenza, nonostante in casa sua fossero stati trovati trattati
di chiromanzia e negromanzia.
Tali interessi hanno contribuito alla creazione di una sorta di mito
sulla figura del compositore, che è stata fatto addirittura, in
tempi recentissimi, protagonista di un fumetto horror intitolato Il
musicista stregato.
Nel 1570 ottenne una mansioneria nella cattedrale di Aquileia, ed ivi trascorse gli ultimi dodici anni della sua vita.
Nell’ambito della sua produzione musicale, gli anni aquileiesi furono i più prolifici della sua vita; nel 1574, presso lo stampatore G. Bariletto in Venezia, uscrono i Magnificat octo tonorum cun quattuor vocibus, dedicati al capitolo di Aquileia.
Nel 1578 diede alle stampe Il primo libro de’ balli a quatro voci, accomodati per cantar et sonar d’ogni sorte de istromenti (presso Angelo Gardano, Venezia), sicuramente la sua raccolta che gode di maggiore notorietà. Da notare che, poco dopo la sua morte, molti dei suoi Balli furono ristampati anonimi, talvolta con titoli lievemente modificati, in alcune diffuse antologie dell’epoca.
Il suo terzo lavoro stampato, in Venezia ancora presso Gardano, furono i Sacra cantica Beatissimae Mariae Virginis omnitonum sex vocum parium canenda, libro che ci è pervenuto incompleto (solo nelle parti di Quinto e Basso).
Negli ultimi anni della sua vita, resi difficili da una salute
ormai cagionevole, Mainerio ebbe modo di viaggiare alla volta di
Venezia, Ancona e di qualche centro di cure termali.
Egli morì ad Aquileia probabilmente il 3 maggio 1582: la notizia fu
data nel capitolo del 4 maggio tenuto a Udine nella cappella di S.
Marco in duomo.